Pur essendo il modello Android più economico di casa Hiby lavora in classe A. In generale si tratta di un decoroso Dap che eroga sufficiente potenza per qualsiasi IEM e moltissime cuffie. E’ dotato di uscita bilanciata Pentacon e sbilanciata da 3,5. L’usb di tipo C è OTG rendendo possibile collegarlo ad un dac esterno utilizzando così la sola funzione Streamer ma la stessa porta usb è utilizzata per la ricarica rendendone quindi impossibile un utilizzo continuativo per una postazione fissa. La versione Android è la 8, obsoleta e i soli 2 GRam rendono l’esperienza d’uso a volte frustrante a causa di lag e inceppamenti. Il sistema personalizzato rende disponibile nel menù a tendina utili switch come il passaggio a classe A o l’equalizzatore.
Con l’utilizzo in cuffia le prestazioni sonore sono vicine ad una resa HiFi, accontenteranno gli amanti della musica ma non gli audiofili il cui orecchio è di solito viziato a sfondi più neri e dettagli più definiti. Lo switch a classe A migliora la qualità di ascolto rendendo piacevolmente caldo il suono, posizionando correttamente gli strumenti sul palco e offrendo una sufficiente ampiezza sonora senza però ancora raggiungere la qualità audiophile.
In conclusione Hiby R5 II è un buon dispositivo che garantisce circa 8 ore di ascolti in classe A e oltre le 20 in AB ma buono non significa ottimo e meno che mai eccellente. Per la mobilità un buon ampli/dac da collegare allo smartphone resta un’alternativa migliore all’orecchio di un audiofilo. L’amante del bel suono e della praticità è invece pienamente soddisfatto.